Archivio di February, 2012

Salviamo i lupi dall’uomo

Wednesday, February 29th, 2012

Leggo con sconcerto l’articolo pubblicato dalla “Stampa” sulle pagine della Provincia di Cuneo, la notizia della nascita di una nuova associazione di tutela dell’uomo contro il lupo.
Non capisco con quale criterio si possa concepire una cosa del genere. Secondo i dati riportati dall’articolo di sarebbero migliaia di lupi nelle valli del Cuneese, con costi di milioni di euro per monitorarli… Il Progetto lupo costa molto meno dei milioni di euro citati, basti guardare i bilanci della Regione, così come i rimborsi per i danni da lupo, che sono nettamente inferiori a quelli per i cinghiali, e questo le associazioni degli agricoltori lo sanno benissimo. Il Progetto lupo è finanziato dalla Regione per monitorare il lupo in Piemonte ed è condotto da ricercatori professionisti, con l’ausilio di guardaparco, forestali, studenti universitari, helper provenienti da altre nazioni. Si parla di migliaia di lupi e quindi circa almeno duemila lupi in provincia di Cuneo, considerando che le vallate del Cuneese solo una dozzina, vorrebbe dire che mediamente dovremmo avere circa 150-200 lupi per vallata. Mi chiedo come mai la Provincia non abbia ancora predisposto i cartelli stradali “Attenzione, attraversamento lupi”.
– lettera di Adriana Ferrua a “Specchio dei Tempi”, La Stampa, 16/2/2012

Riportiamo con dispiacere la notizia e le foto allegate, sabato la Forestale di Giaveno ha trovato questa lupa agonizzante sul territorio di Trana-Località Colombé. Dopo poco e’ morta, si dice per un laccio ma si pensa ad un avvelenamento da sticnina visto il rigor mortis accellerato.

Referendum sulla caccia: si voterà il 3 Giugno

Tuesday, February 28th, 2012

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Torino, 23 febbraio 2012 
Comunicato stampa (con preghiera di diffusione) 
 
IL 3 GIUGNO SI VOTERÀ PER IL REFERENDUM REGIONALE SULLA CACCIA 

Ora è ufficiale: il prossimo 3 giugno, gli elettori piemontesi potranno esprimere il loro parere sulla caccia. La Giunta Regionale ha infatti approvato ieri un Decreto del suo Presidente, il quale, in ottemperanza a quanto imposto dal TAR del Piemonte, dà l’avvio alle procedure di indizione del referendum.

Finalmente si conclude una battaglia legale durata un quarto di secolo: sono infatti trascorsi 25 anni da quando vennero raccolte 60.000 firme di elettori piemontesi in calce alla richiesta di un referendum abrogativo di parte della legislazione regionale sulla caccia. Il quesito prevede la riduzione delle specie cacciabili a quattro (cinghiale, lepre, minilepre e fagiano), il divieto di caccia la domenica e su terreno coperta da neve e la limitazione dei privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie, le ex riserve private di caccia.

La Regione, in tutti questi anni, non ha mai consentito lo svolgimento del referendum, con motivazioni spesso pretestuose ed illegittime, ma non ha più potuto opporsi alla sentenza della Corte di Appello di Torino di fine 2010, confermata più recentemente dal TAR Piemonte.

La scelta della data suscita però non poche perplessità: il Comitato Promotore aveva infatti chiesto che il referendum venisse accorpato alle prossime elezioni amministrative, che si svolgeranno in numerosi Comuni del Piemonte il prossimo 6 maggio: in tal modo sarebbe stato possibile risparmiare una parte consistente delle risorse pubbliche destinate all’effettuazione del referendum. La Giunta Regionale, invece, ha ritenuto di agire diversamente, adducendo problemi di carattere tecnico che in realtà si sarebbero potuti risolvere facilmente.

Il Comitato Promotore auspica che La Regione provveda ora a diffondere in modo capillare ed efficace l’informazione relativa al referendum. L’obiettivo  del fronte venatorio e di numerose forze politiche  è infatti quello di rendere nulli gli effetti del referendum a seguito del mancato raggiungimento del quorum dei votanti.

“Tale ipotesi rappresenterebbe però una sconfitta non tanto e non solo del fronte ambientalista ed animalista – affermano Piero Belletti e Roberto Piana del Comitato Promotore del Referendum –  quanto soprattutto della democrazia e della partecipazione”.

“Auspichiamo almeno – concludono gli ambientalisti –  che, in attesa dell’esito del referendum, la Regione blocchi i lavori volti a modificare l’attuale legge sulla caccia. Modifiche che vanno in senso esattamente opposto alle richieste referendarie, prevedendo l’aumento del numero di specie cacciabili, il prolungamento della stagione venatoria, la caccia con l’arco e quella a specie di uccelli protette a livello comunitario.”

Per il Comitato Promotore del Referendum sulla Caccia 
(Piero Belletti e Roberto Piana) 
 
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Airone bianco sul Lemina

Tuesday, February 28th, 2012

Foto scattate in Pinerolo da Giuseppe Petenzi, per gentile concessione dell'”Eco del Chisone”.